Vino Chianti

Vino Chianti, espressione superba di Toscana, autoctono classico

Il vino Chianti. Indescrivibile a parole è il vino di Toscana più conosciuto e rinomato. Ma anche un luogo di classico incanto, un quadro di paesaggio collinare popolato di pievi, vigneti ed oliveti. Così apprezzato da attrarre negli ultimi trent’anni persone da tutto il mondo e soprattutto inglesi, tedeschi, olandesi, americani, che hanno poi talvolta comprato case e fattorie creando il cosiddetto “Chiantishire“.

Il Consorzio Vino Chianti si è costituito nel 1927 ad opera di un gruppo di viticoltori delle province di Firenze, Siena, Arezzo e Pistoia, oltre 2500 produttori, che interessano più di 10.500 ettari per più di 600.000 ettolitri di vino. La zona di produzione è costituita da territori delimitati per legge, un ambiente caratterizzato da un sistema a grandi terrazze con vallate attraversate da fiumi.

La nascita del vino Chianti si perde nei secoli. La sua consacrazione è avvenuta nell’800, la prima delimitazione ufficiale nel 1932 e ha ottenuto la Denominazione di Origine Controllata con il Decreto del Presidente della Repubblica 9 agosto 1967 in cui si fissano le sue caratteristiche in un apposito Disciplinare.

A seconda dell’ esatta area produttiva del vino, esistono varie denominazioni Chianti, tra cui  vino Chianti Classico (una tra le più note), dei Colli Aretini, Chianti Rufina, Chianti dei Colli Senesi, Chianti Colli Fiorentini, Chianti Colline Pisane, Chianti Montalbano e Montespertoli. Ciascuno è prodotto in una specifica sottozona ed è guidato da un regolamento diverso.

I vitigni fondamentali che concorrono alla formazione del vigneto sono i seguenti: Sangiovese minimo 70%, complementari fino al 30% con un massimo per i bianchi (Trebbiano, Malvasia) del 10% e del 15% per i Cabernet.

Questo vino è di colore rosso rubino, tendente al granato con la maturazione, di sapore armonico, sapido, leggermente tannico, con odore intenso, vinoso, con sentori di mammola. Può essere consumato come vino giovane, fresco e gradevole al palato, ma è ben nota inoltre, per alcune zone, la sua vocazione ad un medio e lungo invecchiamento, con cui matura corpo, profumo e fragranza inconfondibili.