Vino rosso da abbinare al cinghiale: i profumi toscani Brunello Biondi Santi , peculiarità e consigli

L’abbinamento fra vino e cinghiale in umido è fra i più semplici e naturali, ma è anche un momento di puro piacere che difficilmente scorderai. 

Per questo piatto dal sapore antico e sicuramente importante della tradizione toscana il vino rosso è sicuramente la scelta migliore: i sapori complessi e decisi della carne di cinghiale hanno bisogno di un vino strutturato e con un bel tannino.

Questo perché i tannini in bocca hanno l’effetto di ripulire il palato dai grassi del piatto e prepararlo al boccone successivo. I tannini infatti regalano la tipica sensazione di astringenza, “allappante”, togliendo l’eccessiva salivazione, regalata da piatti succulenti e piccanti, permettendo così di poter continuare a godere appieno del banchetto.   

Ma qualè il migliore vino rosso da abbinare al cinghiale?

Ci si può orientare su tutti i grandi rossi italiani, verso quelli toscani in particolare e secondo me, un Nobile di Montepulciano o un Brunello di Montalcino hanno la struttura ideale per le carni selvatiche.

Vuoi mandare in estasi i tuoi sensi? Le classiche tagliatelle al ragù di cinghiale con il Brunello di Montalcino Biondi Santi.

Non c’è bisogno di grandi intenditori, il connubio dei sapori e dei profumi sono talmente forti e ben assortiti ed equilibrati che ti faranno vivere un’esperienza sensoriale unica. 

E infatti sia il Brunello di Montalcino, deciso, limpido, profumato e persistente sia il Nobile di Montepulciano, dal lieve accento acido e speziato, rappresentano due ottime scelte per l’abbinamento al cinghiale in umido.

Entrambi questi vini sono di terra senese e ci permettono di portare in tavola i meravigliosi profumi di Toscana.