I migliori vini bianchi toscani

I vini bianchi toscani sono meno conosciuti rispetto ai rossi realizzati nella regione, ma certamente non meno importanti e di qualità.

Eppure non è sempre stato così!

Infatti fino al Rinascimento (XVI sec. circa) la maggior parte del vino prodotto in Toscana, e non solo, non era rosso ma bianco e sempre bianca era la tipologia più pregiata e apprezzata, richiestissima anche da tutto l’Oltralpe: fonti narrano che fosse la preferita addirittura di sua maestà Re Federico II di Francia.

Le radici del bianco toscano sono ancora più antiche, visto che risale all’enciclopedico Plinio il Vecchio (I secolo d.C.) il racconto del primo vinum trebulanum, conosciuto oggi da tutti come Trebbiano, classico vitigno a bacca bianca.

E ancora, nel 1282 i negozianti di vini si costituirono nella corporazione dell’Arte dei Vinattieri, e sono di questo periodo le prime menzioni di vitigni ancora soprattutto a bacca bianca quali le Malvasie e il Greco, nonché il già citato Trebbiano.

Insomma nella storia i nostri vini bianchi erano apprezzati tanto quanto lo sono oggi i nostri grandi rossi toscani. 

E anche oggi la tendenza sta cambiando. Infatti sono sempre di più gli amanti del vino che cercano bottiglie interessanti nel mondo dei vini bianchi toscani.

Come è prodotto il vino bianco toscano

Questo tipo di vino in toscana è prodotto sia con vitigni autoctoni che internazionali da cui si traggono aromi particolari derivanti dalle caratteristiche tipiche del suolo e dell’aria in cui sono impiantate le viti.

Quella dei vini bianchi toscani è una tipologia che però, almeno finora, non è riuscita ad emergere con la stessa prepotenza dei grandi classici.

In questo articolo quindi vorrei spezzare una lancia a favore del bianco toscano e farti conoscere le sue potenzialità, oltre a farti conoscere le etichette da non perdere!

I bianchi toscani da non perdere

Uno dei bianchi più famosi, l’unico che è riuscito a distinguersi in Toscana per fama, è La Vernaccia di San Gimignano, unica DOCG toscana dedicata ad un bianco, con circa 500 cantine produttrici e non a caso prima DOC italiana (correva l’anno 1966 quando acquisisce la DOC e solo nel 1993 diviene DOCG).

Se la volete assaporare al meglio, vi consiglio la riserva: la Vernaccia è uno dei pochi vitigni italiani a bacca bianca capace di sostenere il peso del tempo.

Sono invece 11 le altre DOC che comprendono anche vini bianchi toscani fermi: l’Ansonica Costa dell’Argentario, il Bianco di Pitigliano, il Bolgheri, la Colli di Luni, il Candia dei Colli Apuani (il miglior Vermentino toscano) e il Pomino DOC, la Parrina, il Montescudaio, il Monteregio di Massa Marittima, la Colline Lucchesi, il Montecarlo.

Ecco (rigorosamente in ordine alfabetico) quali sono oggi i migliori ed i più conosciuti vini bianchi della Toscana, con qualche considerazione su ognuno di essi:

  • Ansonica Costa Argentario
  • Bianco della Valdinievole
  • Bianco di Pitigliano
  • Bianco Pisano San Torpè
  • Candia dei Colli Apuani
  • Isola Elba Ansonica
  • Moscadello di Montalcino
  • Vernaccia San Gimignano

La denominazione Ansonica Costa dellArgentario DOC 

Accompagnerei l’Ansonica Costa Argentario a piatti leggeri, in particolare antipasti e pesce e può essere servito anche come aperitivo. Temperatura di servizio consigliata è  8-10°C in calici “svasati”.

Viene prodotta nei comuni di Manciano, Orbetello e Capalbio e nel territorio dei comuni di Isola del Giglio e Monte Argentario ed include la provincia di Grosseto. È stata creata nel 1995. I vini nascono  principalmente da vitigni di Ansonica, con al massimo un 15% di taglio con altri vitigni autorizzati. Questo vino bianco si presenta alla vista di colore giallo paglierino più o meno intenso. L’odore caratteristico è leggermente fruttato. Il sapore asciutto, morbido, vivace ed armonico. La gradazione minima dell’Ansonica Costa Argentario è pari a 11,5°. 

La denominazione DOC Valdinievole 

Lo consiglio con antipasti, minestre, verdure, pesce alla griglia e crostacei, servito in calici svasati a una temperatura compresa tra 8 e 10°C.

Si ottiene da uve di Trebbiano Toscano ed è consentita l’aggiunta di Malvasia del Chianti, Canaiolo Bianco e Vermentino per un massimo del 25%. Si produce in provincia di Pistoia nei territori dei comuni di Buggiano, Chiesina Uzzanese, Lamporecchio, Larciano, Marliana, Massa e Cozzile, Monsummano Terme, Montecatini Terme, Pescia, Pieve a Nievole, Ponte Buggianese e Uzzano. Alla vista si presenta di colore giallo dorato chiaro, tendente al paglierino, con un profumo lievemente vinoso e gradevole. Il sapore è secco, vivace ed armonico. Talvolta lo si può trovare tendente al frizzante.  La gradazione alcolica minima è di 11°. 

Il Bianco di Pitigliano 

Lo consiglio con antipasti, minestre, risotti con sughi leggeri, pesce, crostacei, carni bianche e tutti i formaggi con pasta molle, servito ad una temperatura compresa tra i 9° e gli 11°.

La produzione è consentita nel territorio dei comuni di Pitigliano e Sorano e in una piccola parte della provincia di Grosseto, si ottiene con uve Trebbiano Toscano, Malvasia bianca toscana e/o Greco e/o Verdello e dai vitigni Grechetto, Chardonnay, Sauvignon, Pinot bianco, Riesling italico ed eventualmente da altri vitigni locali a bacca bianca. Giallo paglierino con riflessi verdolini, all’olfatto presenta un profumo delicato, fresco e pulito. Al gusto presenta un sapore armonico, morbido ed asciutto con piacevole retrogusto. Gradazione alcolica minima 11° per il bianco e 12° per il bianco superiore. La versione spumante minimo 11,5°. 

Il Bianco Pisano San Torpè 

Va bevuto giovane e lo consiglio con antipasti, zuppe, frutti di mare, anguille e pesci al cartoccio, servito in calici svasati ad una temperatura compresa tra gli 8 e i 10°C.

È prodotto in diversi comuni in provincia di Pisa: Casciana Terme, Capannoli, Chianni, Crespina, Lari, Palaia, Ponsacco, Terricciola, Cascina, Fauglia, Laiatico, Lorenzana, Montopoli Valdarno, Peccioli, Pontedera, Santa Luce e San Miniato e a Collesalvetti, in provincia di Livorno. 

Si ottiene da uve Trebbiano toscano con percentuale dal 75 al 100%. Possono essere aggiunte uve di vitigni a bacca bianca raccomandati e autorizzati fino ad un massimo del 25%.

Di colore giallo paglierino più o meno intenso, odore vinoso, vivace e caratteristico e sapore secco, delicato e armonico Gradazione alcolica minima 11°. La versione vin santo 16°.

I vini della denominazione Candia dei Colli Apuani DOC 

Lo abbinerei agli antipasti magri, i piatti a base di pesce e, particolarmente nella versione amabile, anche con dolci delicati, servito ad una temperatura compresa tra gli 8 e i 10°C

in calici svasati.

Prodotto nei comuni di Massa e Carrara nel nord della Toscana, con i vitigni di Vermentino, Vermentino nero, Albarola. Vermentino 70-80%, Albarola 10-20%. Sono consentiti altri vitigni come il Trebbiano toscano e la malvasia fino ad un massimo del 20% combinati, con una percentuale massima del 5% per la malvasia.

Può essere amabile o secco, nonché prodotto in versione Vin Santo. Il colore è di un giallo paglierino più o meno intenso. La tipologia amabile ha un odore leggermente aromatico e gradevolmente delicato. Il tipo secco ha profumo delicato ed intenso. Entrambi si possono trovare nella versione frizzante. Per quel che riguarda il sapore, il tipo amabile è fruttato, amabile, armonico, vivace o tranquillo. Il secco ha un sapore asciutto, talvolta morbido, fruttato, pieno e aromatico, con retrogusto amarognolo. Gradazione alcolica minima 11,5°.

Il vino bianco Isola dElba Ansonica 

 Lo consiglio con scampi, gamberoni e crostacei in genere, in calici capienti ad una temperatura compresa tra i 10 e i 12°C.

È un vino prodotto sull’Isola d’Elba dal vitigno Ansonica con percentuali minime dell’85% e uve a bacca bianca. Da non confondersi con il Bianco Elba DOC, prodotto con uve Trebbiano (50%) e uve Ansonica e Vermentino, da sole o combinate per l’altro 50%. E’ un vino di colore paglierino, caldo, di corpo, morbido. Gusto e olfatto richiamano aromi floreali di fioriture e di fieno con un ricordo di frutta secca, soprattutto mandorle. Gradazione alcolica minima 11,5°.

Il Moscadello di Montalcino 

Personalmente lo abbino con i dessert e con la pasticceria tradizionale toscana, servito in calici a tulipano di capacità media, ad una temperatura di 10, massimo 12°C. 

È un vino DOC prodotto nella provincia di Siena nel comune di Montalcino. Può essere prodotto anche nelle varietà Moscadello di Montalcino frizzante, Moscadello di Montalcino Tranquillo e nella varietà Vendemmia Tardiva.

Ottenuto da uve Moscato per almeno l’85%. Sono ammesse altre uve a bacca bianca per un massimo del 15%. Coltivazione ed imbottigliamento devono avvenire esclusivamente nel comune di Montalcino.

Il Moscadello di Montalcino “Tranquillo” presenta colore giallo paglierino. Il tipo “Frizzante” è caratterizzato dalla spuma fine e vivace. Il Moscadello “Vendemmia Tardiva” ha colore da paglierino a dorato. Il profumo si presenta ampio, elegante e di grande armonia, con profumi nitidi, eterei, profondi e potenti per il supporto del grado alcolico. Il sapore è aromatico, dolce, armonico, caratteristico.

Gradazione alcolica minima 10,5° per il tipo tranquillo e frizzante, minimo 15° per il tipo Vendemmia Tardiva.

La Vernaccia di San Gimignano 

Questo vino può essere servito come aperitivo ad una temperatura di 8-10 °C ed in tavola a 12 °C. Lo consiglio per accompagnare antipasti, primi piatti di salse bianche, fritture varie, piatti di pesce, uova e carne bianche. Eccellente sia bevuto giovane che dopo un breve periodo di invecchiamento. Va degustato in calici da vino bianco con luce sufficientemente ampia.

È un vino bianco DOCG prodotto esclusivamente nel territorio di San Gimignano,  ottenuto da uve del vitigno Vernaccia di San Gimignano per un minimo dell’ 85%. Possono essere utilizzati anche altri vitigni autorizzati, idonei per essere coltivati in Toscana, a bacca bianca con una percentuale massima del 15%. Possono essere utilizzati anche vitigni Riesling o Sauvignon, congiuntamente o da soli, per un massimo del 10%.

Il colore della Vernaccia di San Gimignano DOC è di un giallo paglierino con riflessi dorati. Al naso è delicato, fine, fruttato, minerale. Al palato invece risulta secco, armonico, sapido. Gradazione alcolica minima 11°.

In questo articolo non parlo del Vin Santo, che merita non solo un articolo a parte ma anche un evento “Vin Santo Lovers”. Il Vin Santo merita un tributo non solo per le sue caratteristiche ma anche per la gioia e la convivialità che porta con sé. Seguimi per saperne di più e per tenerti informato sugli eventi che organizzo nelle kermesse più blasonate d’Italia.