La Toscana, ChiantiBanca e la filosofia del territorio

La Toscana fin dall’antichità è stata terra di transito, di passaggio… Una terra solcata da grandi vie di comunicazione e pellegrinaggio come la Francigena, la Lauretana, il Cammino di San Jacopo, la Cassia, la Clodia o l’Aurelia. Su queste arterie fondamentali si sono sviluppati, dagli etruschi al Rinascimento, quegli scambi commerciali e culturali che hanno dettato il passo all’evoluzione storica del nostro territorio.

Grazie alla sua posizione strategica a cavallo tra Roma e l’area mitteleuropea, l’Etruria, la Tuscia o il Granducato hanno da sempre fatto la fortuna di mercanti, commercianti ed abili banchieri: come i Medici che governarono Firenze per secoli e che all’apice del loro potere finanziarono sovrani, regni e imprese militari di ogni tipo. Ma il legame tra la nostra regione e il denaro non finisce qui… Basti pensare alla Zecca di Lucca (la più antica d’Europa), che ha battuto moneta dal 650 al 1843, o alle figure di Francesco Datini e Sallustio Badini, inventori della Cambiale.

Venendo a tempi più recenti, dal dopo guerra in poi il tessuto economico toscano si è sviluppato su due rette parallele: da un lato producendo colossi industriali e super-brand conosciuti in tutto il mondo e dall’altro diventando l’humus ideale per il proliferare di una miriade di medie e piccole imprese portabandiera del Made in Tuscany.

Questo secondo filone economico, decade dopo decade, ha finito per caratterizzare profondamente il nome della Toscana, pensiamo alle migliaia di viticoltori, produttori gastronomici, artigiani e operatori turistici che hanno saputo fare impresa “esportando” nel mondo le nostre tradizioni, le nostre bellezze e i nostri sapori.

In questo scenario si inserisce la storia di Chianti Banca, erede di due tradizioni: quella più antica del fare banca in Toscana e quella più recente di un’economia del territorio per il territorio. Oggi Chianti Banca è la più grande Banca di credito cooperativo in Toscana e una delle maggiori in Italia. È presente in sette province della regione – Firenze, Siena, Prato, Pistoia, Pisa, Arezzo e Livorno –, arrivando a contare quasi ventottomila soci, centodiecimila clienti e oltre quattrocento dipendenti.

Ma facciamo un po’ di storia… Come nasce una banca che porta il nome delle nostre campagne incantate? Tutto ha inizio nel 1909 con la fondazione della Banca di Credito Cooperativo del Chianti Fiorentino a San Casciano Val di Pesa, inizialmente come semplice Cassa Depositi e Prestiti. Parallelamente, il 18 ottobre 1924, un gruppo di abitanti di Badesse (nelle immediate vicinanze di Siena) dà vita alla Banca Monteriggioni, con il nome iniziale di Cassa Rurale Cattolica di Monteriggioni. Chianti Banca viene alla luce il 16 giugno 2010 dalla fusione di questi due soggetti nella Banca del Chianti Fiorentino e di Monteriggioni, che nel 2011 assume finalmente l’attuale denominazione. Negli anni a seguire la banca incorporerà il Credito Fiorentino, la Banca di Pistoia e BCC Area Pratese; fino a divenire ad oggi punto di riferimento del credito cooperativo in Toscana.

Dopo un secolo, Chianti Banca incarna più che mai lo spirito della sua storia e della sua terra d’origine… Una banca che vuole cresce insieme al territorio, che sposa la filosofia de “L’unione fa la forza!”, che si lascia ispirare della bellezza delle nostre terre.

Come una sottile linea verde, verde come il colore delle nostre colline, la Banca si interseca col tessuto culturale ed economico delle province toscane… In un viaggio ideale che dal Castello di Monteriggioni attraversa tutta la Valdelsa, risalendo la Cassia fino allo splendido borgo di San Casciano e poi su su arrivando a Prato e Pistoia e diramandosi infine sul resto della regione.

Quella di Chianti Banca è la storia della Toscana, la storia di una cultura del lavoro all’insegna della tradizione. Laddove i correntisti non sono solo clienti, ma anche soci; laddove l’investimento sulle attività e sulle imprese non è una voce di bilancio ma una mentalità di crescita dal basso verso l’alto, dal piccolo verso il grande.