Siena è pervasa dall’entusiasmo delle Feriae Matricularum

A Siena fino a domani in città, come vuole le tradizione, si respira un’aria di festa e ogni angolo è un palcoscenico per esibirsi e ironizzare, per le vie sfrecciano le appariscenti automobili preparate da mesi e agghindate per la satira, e tutte le studentesse sognano l’arrivo delle matricole che in questi giorni irrompono nelle aule per liberarle e fargli provare l’ebrezza di sfrecciare nelle loro auto. Da ogni parte riecheggia l’inno: “E questo è quel lago dove è affogato il Gaspero”, seguito dal “Gaudeamus igitur“. Fino a sabato notte la città sarà dei goliardi e il Princeps e tutta la Balia ne saranno i protagonisti nel segno di Bacco, Tabacco e Venere, avvolti dal gusto della trasgressione, alla ricerca dell’ironia con infiniti scherzi e tanta tanta voglia di divertirsi in compagnia.

Martedì 9 si è tenuta la tradizionale  “Carciofata” che ha aperto ufficialmente le Feriae Matricularum 2016, alla presenza  della madrina Francesca Brambilla e il Princeps Niccolò Mocenni ha pronunciato la fatidica frase “In nomine Bacci, Tabacci, Venerisque dichiaro aperte le Feriae matricularum” e ha dato così inizio alle feste dei goliardi senesi, una storia molto antica che arriva addirittura dal medioevo.

Le Feriae Matricularum non sono un gruppo di ubriachi intenti a perdere tempo calandosi i calzoni per la strada e fare “coccodè” davanti al Bar Nannini Conca d’Oro, o correre come pazzi in mutande per il corso davanti a sguardi stupiti, sono ragazzi che sanno esattamente cosa vogliono dai propri vent’anni, sanno godersi la vita ed amano condividere un’esperienza speciale ed irripetibile, e prendere, in tal modo, parte ad una storia, quella della goliardia senese, capace di sopravvivere alla loro effimera giovinezza che li legherà per sempre.

Il goliardo” (ovvero il copricapo del colore della Facoltà che in altre parti d’Italia è conosciuto come feluca), una volta raggiunta l’agognata laurea, raccontano, ce lo leviamo dalla testa e lo mettiamo nel cuore; perché, in fondo, la goliardia è un modo di essere che difficilmente chi è passato dal Nannini, la loro sede ufficiale,  potrà scordare.

Il senso di appartenenza alle Feriae Matricularum è un sentimento forte, che lo si porta con sé per tutta la vita, e basta poco anche a distanza di anni, una canzone tutti insieme o una bevuta per tenerlo vivo.

” Chi fa le feriae insomma, avrà sempre vent’anni e le piume rivolte all’insù

Il Principe e la Balìa delle Feriae Matricularum 2017 presentano nelle sere del 11, 12 e 13 Maggio 0577 – SIEXIT LICENZA DI USCIRE Operetta Goliardica in 2 (job) acts TEATRO DEI ROZZI

“Non vi è tranquillità per noi se non quella che il mondo ci può offrire. Noi siamo gli ultimi romantici di sempre, poiché siamo ancora i Goliardi dei secoli”. Così sanciva negli ultimi versi il Sancta Goliardia vergato al Caffè Florian 6 aprile 1946 di Venezia, parole che dicono tutto quello che c’è da sapere sui goliardi e sulla loro storia ormai più che centenaria.

www.goliardisenesi.it