Buon San Miniato a tutti

Nuova settimana e nuovo articolo: stavolta vi porterò alla scoperta di una città di quasi 28.000 abitanti conosciuta come distretto industriale ed enogastronomico o come capitale del Tartufo Bianco… Benvenuti a San Miniato, una perla davvero tutta da scoprire…

Il centro storico della città sorge in posizione strategica su un colle che domina la valle dell’Arno a metà strada tra Firenze e Pisa. In epoca medievale il paese fu teatro di molteplici scontri fra le due città, fino alla definitiva conquista fiorentina.

San Miniato è un famoso centro produttivo del cuoio, ma è anche città d’arte, città slow food ed eccellenza del tartufo.

Luogo da sempre nevralgico, come tappa sulla Francigena, nei secoli ha visto il transito di milioni di pellegrini e ha ospitato diversi papi. L’esempio più importante è quello rivelato in un manoscritto di Michelangelo secondo il quale fu proprio a San Miniato che, nel 1533, Papa Clemente VII gli commissionò la realizzazione della Cappella Sistina.

Nel Medioevo, il borgo era conosciuto come San Miniato al Tedesco, appellativo attribuitogli fin dai tempi di Federico I il Barbarossa, visse un periodo di forte popolarità: Ottone I di Sassonia, nel 962, ne fece difatti uno dei centri dell’amministrazione imperiale, mentre Federico II di Svevia nel 1218 lo trasformò in un polo di raccolta dei tributi per l’Italia centrale.

Anche Napoleone venne a San Miniato dallo zio canonico per ottenne l’attestato di nobiltà necessario per accedere all’accademia militare francese… Nel corso dei secoli soggiornarono qui altri personaggi di rilievo come Papa Gregorio V o il poeta Giosuè Carducci. 

Il Repetti definisce così San Miniato:

“semenzaio di uomini illustri e di ingegni celebri, in tutti i tempi e in tutte le serie”.

A chi si trovasse a passeggiare in questo romantico borgo consiglio di visitare 5 luoghi:

1 – La Rocca di Federico II, divenuta il simbolo del paese. Qui fu ucciso il gran cancelliere Pier delle Vigne, che il Sommo Poeta menziona nel XIII canto dell’Inferno. La torre fu distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale e fu ricostruita poi nel 1958, oggi ha una forma vagamente trapezoidale.

2 – La Cattedrale, risalente al 1200, vi colpirà per la singolare decorazione della facciata, composta da una serie di dischi di ceramica che riproducono la disposizione delle stelle nelle costellazioni dell’Orsa Maggiore e Minore.

3 – La particolarissima Piazza della Repubblica, conosciuta come Piazza del Seminario con la sua forma curva perchè costruita sull’antica mura cittadina, dove nel ‘300 vi erano delle botteghe artigiane. Ancora oggi si nota che le particolari porte a T formano dei banconi ed i bellissimi “graffiti”, figure e disegni sulle pareti soprastanti, risalgono al ‘600.

4 – Il Convento di San Francesco che, secondo la tradizione, fu donato dai nobili di San Miniato al Santo di Assisi in persona, mentre soggiornava nella vicina Abbazia di Santa Gonda.

5 – Piazza Bonaparte, dove veniva Napoleone a trovare lo zio, il canonico Filippo Bonaparte, che abitava qui. Da questa location si può ammirare uno scorcio della rocca in tutta la sua bellezza.

San Miniato è considerata la “città del buon vivere”, del gusto e dello slow food, non a caso qui si tiene il Mercatale, ovvero un esempio perfetto della filiera corta e delle mentalità a Km 0. Questo Borgo è una chicca strabordante di storie, aneddoti, tradizioni, sapori autentici e bellezze inesplorate…

Se è vero che la Toscana non finisce mai di stupire, San Miniato ne è l’esempio perfetto. Venirci vuol dire ogni volta scoprire qualcosa di nuovo: che sia vedendo un edificio mai visto, ascoltando una leggenda perduta nel tempo o assaggiando una bontà mai provata prima.

Insomma se ancora non ci siete mai venuti… Buon San Miniato a tutti!