Orbetello e le 5 calette più belle dell’Argentario

Dopo Talamone, la Versilia e Cecina torniamo sul litorale toscano… Oggi andremo ad Orbetello e all’Argentario, un promontorio verde sul Mediterraneo conosciuto per la bellezza del suo mare e per la sua laguna (patrimonio WWF). Dopo un bel giro ad Orbetello saliremo sulla barca di Capitan Terrore, alla scoperta delle calette più belle di questa costa. A sto giro mi merito che arriviate almeno a metà articolo perché, io ve lo dico, per fare sta giratina in mare mi è toccato rimandarla tipo 10 volte: vento, tempeste, mare mosso, nemmeno fossimo in mezzo all’oceano Indiano!

ll nostro viaggio inizia a Orbetello situato proprio tra la laguna di Ponente e quella di Levante, tra la spiaggia della Giannella e quella della Feniglia, accessibile da una strada costruita su un terrapieno artificiale (la diga) che lo collega al Monte Argentario. Una piccola Venezia coi barchini dei pescatori al posto delle gondole, un luogo ideale per i fenicotteri rosa che tutti gli anni vengono a svernare proprio qui; anche gli aironi bianchi e tante altre pittoresche specie qui sono di casa e spesso si mettono in posa per farsi fotografare.

Di origini etrusche come testimoniano le mura, poi rafforzate dagli spagnoli, Orbetello ha un grazioso centro storico dove è bello passeggiare e dove scopriamo la celebre opera del Frontone di Talamone, dedicata al mito dei “Sette contro Tebe”. Il simbolo per eccellenza di Orbetello è il Mulino Spagnolo, l’unico mulino a vento che si è conservato dei nove costruiti dai Senesi nel XV secolo. Fu ristrutturato e convertito dagli spagnoli nel 1557 con delle pale a vento e utilizzato per macinare la farina destinata agli abitanti della città.

Prima di partire vi butto là una chicca… Se un giorno vi trovate all’Argentario e volete fare colpo su una bella ragazza, fate finta di essere acculturati e giocatevi la carta di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio che morì proprio da queste parti, a Porto Ercole, nel 1610, all’età di trentanove anni. Fa sempre figo sapere queste cose…

Ma torniamo a noi! Finalmente siamo a bordo, pronti per andare a scovare le 5 calette dove godersi un bagno top…

Partiti con la Fly Seagull ci godiamo l’uscita dal porto accompagnati dalla splendida vista di Santo Stefano in tutta la sua bellezza, in una delle rare giornate di mare piatto di questa estate! Poca navigazione ci separa dalla spiaggia della Cacciarella, la più vicina una profonda insenatura dall’acqua di un turchese raro sempre riparata dai venti.

Sulla scogliera del lato est, con l’accesso seminascosto è situata la Grotta del Turco. Una nota leggenda locale ha attribuito il nome a questa grotta: si racconta infatti che qui riuscirono a nascondersi dei pescatori con tutta la barca, scampando così alla cattura dei pirati saraceni, che dopo un lungo inseguimento videro sparire i pescatori tra gli scogli e non riuscirono ad individuare l’accesso della grotta. Infine qui su un fondale di 18 metri è posta la statua del Cristo Redentore, segnalata da una targa affissa sugli scogli in superficie.

Proseguiamo poi verso Cala Grande situata in un’insenatura a Nord-Ovest dell’Argentario. Sono tre le spiagge di questa cala e sono composte da ciottoli e ghiaia. È la cala più frequentata dalle imbarcazioni perché molto riparata ed il fondale è ottimo per fare snorkeling.

Il nostro tour continua a Cala Moresca che deve il nome alle frequentazioni dei pirati turchi e barbareschi, chiamati all’epoca Mori, definita anche Marisca o Merisia. Questo tratto di costa deve aver presentato particolari caratteristiche se, nel 1796, i pirati vi costituirono un vero e proprio covo.

Di fronte non molto lontano si trova l’isolotto dell’Argentarola, una delle mete preferite dai sub grazie alla presenza di una grotta sommersa ricca di stalattiti e stalagmiti.

Non potevo non fare un bagno questa estate ed ho scelto la splendida spiaggia dell’Acqua Appesa! Il poetico nome deriva dal fatto che è presente una fonte di acqua dolce “appesa” sopra la spiaggia, nascosta nel canneto sovrastante. Una cala color smeraldo da sogno….

Proseguendo il giro dell’argentario in direzione Porto Ercole potete raggiungere la bellissima spiaggia delle Cannelle che si distende sul versante meridionale del promontorio di Monte Argentario e che deve il suo nome alla suggestiva Torre spagnola delle Cannelle che la domina.

Tremila anni fa l’Argentario era l’ottava isola dell’arcipelago toscano oggi è uno dei promontori più belli del mondo.

Noi rientriamo da questo indimenticabile tour al tramonto portandoci negli occhi la bellezza di questo mare, dei suoi colori, del profumo della salsedine che ci inebria.

Per godervi appieno lo spettacolo vi consiglio come ho fatto io un bel giro a bordo del Fly Seagull di Capitan Terrore e di sua moglie Antonella, perché oltre a fare dei bagni memorabili e vedere tutte queste calette fantastiche potrete provare (direttamente a bordo!) anche la cucina tipica dei marinai dell’Argentario, che è stellare ve lo assicuro!