Itinerario 1: Toscana Chianti Classico

Gaiole in Chianti – Castello di Spaltenna – Vertine – San Donato in Perano – Badia Coltibuono – Radda in Chianti – Volpaia

Toscana Chianti Classico: da dove si parte?

Il nostro viaggio inizia nel cuore della Toscana Chianti Classico a Gaiole in Chianti, uno dei quattro comuni del Chianti senese (Gaiole in Chianti, Radda in Chianti, Castellina in Chianti, Castelnuovo Berardenga) nella piazza, proprio da dove la mattina all’alba della prima domenica di ottobre parte L’Eroica.

L’Eroica è la manifestazione cicloturistica d’epoca per eccellenza, nata da un’idea e dalla passione di Giancarlo Brocci ed altre persone, che si svolge dal 1997, ormai diventata una manifestazione cult delle Terre di Siena, con oltre 7.000 partecipanti da tutto il Mondo, gli “Eroici”. Tanti percorsi, uno più suggestivo dell’altro, che attraversando le strade bianche della provincia di Siena, permettono di godere di scorci unici.

L’Eroica è uno stile di vita, non si corre, si pedala lentamente su biciclette d’epoca, con maglie di lana che hanno fatto la storia. È la scusa per ritrovarsi, per condividere valori di altri tempi, tra una pedalata ed un’altra ogni scusa è buona per fermarsi ad ascoltare storie e tra una battuta e l’altra per brindare in compagnia. Ogni eroico, ed io che ho avuto il privilegio di farla per 5 volte lo so bene, non vorrebbe che finisse mai, tanto è il piacere di poter godere di momenti magici che ti rapiscono e ti fanno perdere il senso del tempo.

E se pensate che lo sport non si coniughi bene con il buon bere ti sbagli di grosso!

Percorrendo queste strade ti consiglio di non dimenticarti mai qualche sosta dove ti indicherò, per degustare quel chianti classico incredibile che qui torva la sua origine, dove si arricchisce. Ecco intanto un elenco di posti incredibili dove degustare i migliori vini Chianti Classico.

Dove Degustare

Gaiole in Chianti

A Gaiole in Chianti non ci capiti per caso, la devi cercare come tutte le cose preziose, e questo luogo magico circondato da castelli ed aziende vinicole di grande pregio, con poco più di 2.000 abitanti disseminati in 27 frazioni uniche nella loro semplicità, è stato riconosciuto dalla prestigiosa rivista statunitense Forbes nel 2008 tra i 10 luoghi più belli al mondo dove vivere. Ogni paese, ogni borgo in Toscana, ha i suoi personaggi che valgono il viaggio. A Gaiole in Chianti uno dei più celebri è il mitico macellaio Lorenzo Chini, conosciuto per la qualità della sua carne e per la simpatia travolgente diventata social. Una macelleria di famiglia, storica,  già nel 1682 allevava e trasformava suini allo stato semibrado nei boschi del paese natìo di Barbischio, frazione di Gaiole in Chianti ed è stata la prima produttrice, riconosciuta ufficialmente, di salumi di Cinta Senese in purezza. 

Prima di ripartire da Gaiole consigliamo una visita al Castello di Spaltenna, raggiungibile percorrendo un’ardita salita che troverete proprio in mezzo al paese, accanto alla chiesa. Spaltenna è un antico borgo feudale, splendido esempio di architettura spontanea medievale, costituito da un’antica Pieve con torre campanaria risalente all’anno 1000, dall’adiacente monastero fortificato e da un piccolo gruppo di casali. Il complesso di Spaltenna, circondato da vigneti e boschi, si affaccia su una splendida vallata ricca di castelli e rocche, antiche abbazie e villaggi medievali. 

Spaltenna oggi è sede di un bellissimo hotel a 5 stelle con spa e ristorante il Pievano stellato. Se decidete di soggiornarvi vi suggerisco la “camera del pievano” che comunica, tramite una piccola finestrina, proprio con la chiesa. Da provare anche il ristorante Il Pievano, composto dalle due sale interne – la Sala dei Papi e la Sala degli Arazzi – e dal chiostro antistante la Pieve di S. Maria a Spaltenna, dove è possibile cenare a lume di candela in uno scenario veramente incantevole. 

Vertine

Continuando per la salita, sulla sinistra si intravede il suggestivo borgo in pietra di Vertine che sembra spiare dall’alto il suo visitatore. Questa zona, un tempo al confine tra la Repubblica Fiorentina e quella Senese, fu costellata da costruzioni difensive per salvaguardare le numerose incursioni tra le due città nemiche. Fu proprio in questa zona, infatti, che Firenze decise di costituire una lega a protezione dei suoi confini, un vero e proprio baluardo difensivo, che prese il nome di “Lega del Chianti”.

Vertine, grazie alla sua posizione strategica, fu il castello del Chianti con lo sviluppo murario e demografico maggiore tra i borghi fortificati; tuttavia, in seguito a varie circostanze fortunate, il castello non si è trovato mai al centro di eventi bellici importanti, riuscendo a rimanere fuori da distruzioni e successive modifiche. Vertine mantiene ancora adesso, quasi nella sua totalità, le mura di cinta medievali, dove si trova incastonato uno dei più bei casseri in pietra della Toscana, che domina la porta ad arco acuto in pietra arenaria, probabilmente unica porta del borgo in epoca medioevale. Camminando tra le viuzze strette di Vertine si ha la sensazione di trovarsi in un angolo di medioevo, magicamente approdato ai giorni nostri; se lasciate spaziare la vostra immaginazione, avrete l’impressione di poter incontrare da un momento all’altro gli abitanti vestiti con abiti medievali, un po’ come Benigni e Troisi nel loro famosissimo “Non ci resta che piangere”.

Da Vertine proseguite verso San Donato in Perano e percorrerete una strada bianca bellissima in mezzo ad un mare di vigne a perdita d’occhio. 

La prossima tappa è poco distante: arrivate a Badia a Coltibuono, fondata, secondo la leggenda, da Geremia dei Firidolfi.

Badia Coltibuono

La Chiesa di San Lorenzo è affiancata dalla massiccia torre campanaria, due edifici adiacenti e vari altri edifici circondano il cortile, dal quale si accede al giardino della badia, ornato da siepi di bosso con inserimenti di piante aromatiche e officinali, una vasca rettangolare in posizione centrale e sentieri pavimentati in pietra serena. Lunghi pergolati di vite ornano alcuni dei percorsi esterni. Di fianco alla badia si erge un bellissimo cedro del Libano alto ben 20 metri e con una circonferenza del tronco di 7 metri, inserito nell’elenco delle piante monumentali della Toscana dal Corpo Forestale dello Stato. 

Il complesso è circondato da grandi boschi di abete bianco, frutto dell’opera di rimboschimento svolta dai monaci e rilanciata poi nell’Ottocento.

La chiesa presenta una pianta a croce latina tipica delle chiese vallombrosane, un’unica navata rettangolare, il cui paramento murario è realizzato in ciottoli di fiume, conclusa da un’abside semicircolare. La copertura della navata è realizzata con una falsa volta settecentesca decorata con affreschi e stucchi dal gusto tardo barocco, mentre originali sono le volte a botte del transetto. Al suo interno, sotto l’altar maggiore, riposano i resti mortali del beato Benedetto Ricasoli.

Radda in chianti

La prossima tappa è Radda in Chianti, un grazioso paese medievale, abitato fin dal IX secolo a.c. e racchiuso tra imponenti mura di cinta. Il borgo sorge su un poggio, gentilmente cullato dalle valli dell’Arbia e del Pesa; il paesaggio complesso ed elegante che lo circonda ne esalta maggiormente il valore estetico: ricchi filari alberati e terrazzamenti, alternati a oliveti e immensi vigneti, tra muretti a secco e siepi.

Sotto l’influenza di Firenze Radda fu la sede della “Lega del Chianti” e del podestà inviato da Firenze; ne è testimonianza il Palazzo del Podestà del XV secolo, oggi sede del Comune, la cui facciata è decorata con gli stemmi (se ne contano ben 51) dei podestà che si sono avvicendati negli anni. Ad arricchire il corpo della facciata è stato posto nel 1873 un orologio, opera di Agostino Cavina.

Il palazzo, sede dell’amministrazione della giustizia delle comunità del Chianti per oltre quattro secoli, venne ampliato nel VIII secolo con la realizzazione del secondo piano e di un’ala per le carceri, che rimasero aperte fino al 1944. Radda in Chianti conserva la pianta medievale, caratterizzata da stretti vicoli che sbucano nella piazza del paese dove si affaccia la Chiesa di San Niccolò, di origine romanica, alla quale si accede salendo una lunga scalinata. Poco distante dalla piazza si trova la Ghiacciaia Granducale, costruita alla fine del 1800 per conservare la neve e trasformarla in ghiaccio, realizzata semi-interrata a sezioni di tronco di cono.

Passeggiando nel paese soffermatevi alla Bottega Decori nel Tempo, curiosate tra le splendide opere, le bellissime creazioni di alta moda e i dipinti realizzati su ceramica e tessuti. 

A Radda in Chianti non perdetevi una ricca colazione toscana, alla Bottega da Giovannino. Assaporate il gusto dei nostri nonni perdendovi tra le ottime crostate fatte in casa o la schiacciata calda, farcita con eccellenti salumi e accompagnata dal classico gottino. (dicesi gottino misura più piccola del gotto, tipico bicchiere da osteria)

Volpaia

Per concludere questa giornata ripartite in direzione Volpaia, uno dei miei luoghi dell’anima, una sosta magica in un borgo senza tempo che vi affascinerà per le sue viuzze, i suoi silenzi carichi di emozioni, i suoi scorci fantastici, ma soprattutto per Paola Barucci,  “amica mia” la Paolina! è uno di quei personaggi che hanno reso celebre questo Paradiso Terrestre. 

Miglior finale di questo nostro primo viaggio non può esserci, cenare al Bar Ucci, nella piazzetta dello splendido borgo medievale di Volpaia, proprio dietro la fontana che i vecchi contadini del posto chiamano “l’abbeveratoio”: è un’esperienza indimenticabile! Questa è una sosta dell’anima, già per arrivare si percorre una strada in salita in mezzo a vigneti e oliveti scortati da cipressi, a Volpaia sembra di essere nel presepe, e lei, la mitica Paolina continua la tradizione di famiglia accompagnandando gli ospiti in questo viaggio culinario, con i veri sapori chiantigiani ma sopratutto con quell’accoglienza familiare, schietta fatta di battute toscane e di racconti che ti riconciliano corpo e mente. 

Paola Barucci ha dedicato il nome del suo locale del gusto, alla sua  storica famiglia Ucci che gli ha permesso di realizzare questo sogno; la mamma Gina un vero monumento del Chianti con la sua indimenticabile ribollita o le sue torte, e la sorella Carla che con grande passione porta avanti il ristorante “La Bottega”, sempre in piazza, di fronte, separate solamente dal loro tradizionale orto.

Terra di frontiera tra Firenze e Siena, Volpaia nacque nell’XI secolo come borgo fortificato sullo spartiacque di due piccole valli, formate da affluenti della Pesa, a protezione dei contadini che abitavano la zona. Il Borgo fu probabilmente costruito dalla famiglia fiorentina dei “Della Volpaia” che, in pieno Rinascimento, generò costruttori di orologi, sfere armillari e compassi, nonché eruditi artisti. Tra questi vi era anche Lorenzo, amico intimo di Leonardo da Vinci, che costruì per conto di Lorenzo de’ Medici l’orologio planetario per Palazzo Vecchio a Firenze, la cui copia si trova ora al Museo di Storia della Scienza di Firenze. Strumenti realizzati dai “Della Volpaia” sono attualmente custoditi al Science Museum di Greenwich, all’Adler Planetarium di Chicago ed in altri importanti musei. 

Ancora oggi, proprio come nell’XI secolo, l’intero borgo è intimamente coinvolto nella produzione viti-olivicola. Le tinaie e le cantine, la vinsantaia e l’imbottigliamento, l’orciaia e il frantoio – sebbene modernissimi – sono ancora ospitati nei sotterranei, nei palazzetti, nelle chiese sconsacrate e nei fabbricati del borgo, fra loro uniti da un sorprendente “vinodotto” sotterraneo. Volpaia, non è dunque, un semplice “teatrino per turisti”, ma il centro di una complessa attività rurale cui sono legati tutti gli abitanti del borgo.

Dove Mangiare

Dove Dormire

Dove Comprare