Volano le quotazioni dei grandi rossi Brunello in testa

benvenutobrunelloUna ricerca di WineNews,  l’autorevole portale sul vino,  sui dati dell’ultimo report di ottobre 2015 di Ismea, mette in evidenza come i grandi vini hanno visto crescere i loro listini dell’8% mentre i vini comuni hanno perso un 15%, e gli Igp hanno fatto -8%. La qualità paga in questo momento, il mercato è alla ricerca di nicchie di alta gamma. Guardando, dunque, ai vini Dop rossi, il primato spetta al Brunello di Montalcino, con 882 euro a quintale (+14,9% sul periodo gennaio-ottobre 2014), seguito dall’Amarone della Valpolicella a 875 euro (-2,8%) e dal Barolo, a 742 euro (+5,4%). Ai piedi del podio il Nobile di Montepulciano, con 395,5 euro a quintale (+24,5%), seguito da Barbaresco a 346,5 euro (+20,1%), Alto Adige Lagrein a 340 euro (stabile), Valpolicella Classico a 250 euro (+2,7%), Valpolicella a 239 euro (+3,9%), Chianti Classico a 236,75 euro a quintale (+36,9%, la crescita maggiore in assoluto) e, a chiudere la “Top 10”, il Nebbiolo d’Alba a 215,5 euro (+17,8%).

Una “classifica” che, conferma la salute dei nostri grandi rossi, dei portabandiera del Belpaese, e rinsalda il primato della triade Toscana – Piemonte – Veneto che sembra inattaccabile, ad oggi, sul fronte del valore aggiunto dei vini.
Anche sul fronte delle quotazioni dei vini bianchi, arrivano soprattutto conferme, con l’Alto Adige che occupa tutte le prime cinque posizioni con, nell’ordine, il Traminer Aromatico a 450 euro a quintale (stabile), il Pinot Grigio a 266,25 euro (+7,7%), il Terlano Pinot Bianco a 261,67 euro (+9%), il Pinot Bianco a 261, e lo Chardonnay a 258,35 euro (+11,1%). A seguire il Cortese di Gavi a 227,14 euro al quintale (con un balzo del 40,3%), il Conegliano Valdobbiadene Prosecco a 219,69 (+7,3%), il Trentino Pinot Grigio a 180 euro (stabile), il Trento a 167,5 euro (+1,5%), stessa quotazione del Trentino Pinot Bianco (+1,5%), e, a chiudere, il Prosecco, con 163,12 euro a quintale ed una crescita del 41,2%, l’incremento più grande tra i bianchi Dop, logica conseguenza dell’enorme successo di questa tipologia di bollicine in Italia e nel mondo.