Il Castello di Gargonza sorge poco lontano dalla località di Palazzolo, in una piccola collina nel territorio di Monte San Savino.
Di quella che agli inizi del XIII secolo era una possente fortezza restano ancora oggi alcune vestigia come gran parte della cinta muraria, una porta alto medievale, la chiesa Trecentesca dedicata ai Santi Tiburzio e Susanna con campanile a vela e naturalmente il piccolo borgo formato da case e vicoli in buono stato di conservazione.

La sua posizione strategica, che la vedeva equidistante dai confini di Firenze, Arezzo e Siena, fu anche la causa di tanti patimenti, trovandosi sempre in mezzo a contese e operazioni belliche. Le notizie più antiche vorrebbero Gargonza feudo della famiglia dei Conti Ubertini e quindi nell’orbita del Comune di Arezzo. Dopo la sconfitta dei ghibellini a Colle Val d’Elsa, probabilmente il castello passò alla fazione guelfa, ma nel 1285 fu riconquistato dagli aretini uniti ai ghibellini fuoriusciti da Siena, proprio sotto il comando di Guglielmino degli Ubertini vescovo di Arezzo.
Sempre Guglielmino guidò Arezzo ed il popolo ghibellino nella battaglia di Campaldino (1289), ma fu una definitiva sconfitta per la sua fazione ed in particolar modo per la sua città. Stavolta Gargonza fu contesa fra i vincitori e quindi tra le guelfe Siena e Firenze.
Nel 1304 molti studiosi di Dante Alighieri sostengono il poeta si trovasse in questo castello ad un summit tra fiorentini ed aretini.
Nel 1307 molti dei castelli della zona furono conquistati dalle armate fiorentine guidate da Ferrante Malatesta che poi prese d’assedio Gargonza. Uno stratagemma del cardinale Orsini però distolse gli assediati diffondendo la falsa notizia che un esercito nemico si stava dirigendo verso Firenze ed il castello fu miracolosamente salvo. Pochi anni dopo però i fiorentini si ripresero Gargonza.
Nella successiva guerra tra Pisa e Firenze, gli Ubertini si allearono con i pisani sperando in una vittoria di questi ultimi e di riprendersi così i loro antichi possedimenti.
Del 1342 sono le notizie con le quali gli Ubertini chiesero di poter riprendere il possesso di alcuni loro castelli a Firenze, approfittando della recentissima pace fatta tra le due città. Si tratta di un decreto del Duca di Firenze che rimette al giudizio di Chiaro del Bene la domanda di alcuni Ubertini i quali chiedevano, in virtù della pace firmata dal Duca stesso col Comune di Pisa, che fosse loro restituito il castello di Gargonza, usurpato dal Comune d’Arezzo e dagli uomini stessi del castello.
Nel 1381 Gargonza era stata sottoposta al Comune di Siena, ma nuovi accordi di pace tra senesi e fiorentini consentirono di affrontare le criticità di quell’area geografica.
Fu così che nel 1385 Siena restituì i castelli di Monte San Savino, Palazzuolo e Gargonza a Firenze con atto del 9 ottobre 1385:
“considerato i trattati e i ragionamenti avuti con i magnifici fratelli senesi e cogli oratori del Comune di Siena, massimamente circa ai castelli di Monte S. Savino, Palazzuolo, Gargonza e Sanpancrazio nel contado di Arezzo, che al presente sono tenuti dal Comune di Siena, ma che veramente spettano al Comune di Arezzo, e per conseguenza al Comune di Firenze, superiore e signore della città di Arezzo e del suo contado; intendendo che il Comune di Siena da amico e fratello vuole liberamente restituirli al Comune di Firenze…. Costituiscono sindaco e commissario Loctum vannis de Castellanis a ricevere per conto del Comune di Firenze da quello di Siena, o da chi per esso, la tenuta dei castelli di Montis Sancti Savini, Palazzuoli, gargonse e Sancti Pancratii”
Nel 1433 alcuni di questi stessi castelli, compreso Gargonza, si ribellarono ai fiorentini che prontamente, una volta sedate le rivolte, fecero abbattere le mura.
Nel 1546 il castello venne ceduto “a livello” a Luigi Lotteringhi della Stufa per un censo di due lire l’anno, ma nel 1604 Giannantonio Orsini Conte di Pitigliano cedette al Granduca la sua contea in cambio del palazzo Vitelli di Firenze, il convento di S. Maria delle Vertighe (Monte S. Savino) e i castelli di Alberoro, Palazzolo, Verniana e Gargonza, dando vita a quello che verrà poi chiamato Marchesato di Monte San Savino. Nella seconda metà di quel secolo, morto anche Bertoldo Orsini questo ramo familiare si estinse e agli inizi del Settecento (1727) Gargonza passò sotto la casata dei Marchesi Corsi di Firenze, antenati degli attuali proprietari, che trasformarono il castello in tenuta agricola.
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