Cosa sarebbe l’Italia senza i toscani?

Da oltre 10 anni gira sul web un video che prende in giro la Toscana, anzi i toscani. Si tratta di uno spezzone, di appena 22 secondi, tratto dalla famosissima Serie TV Boris. Ve la ricordate? La scena è quella in cui il personaggio Stanis La Rochelle spiega ad una giornalista il suo odio per i toscani.

Questa scenetta negli anni è diventata un vero e proprio cult sul web ed è poi tornata virale anche nel 2019, quando un nuovo governo nacque senza alcun ministro toscano…

Ora, a me questo video mi ha sempre fatto girare le… scatole. Ma prima di parlarne un po’ andiamo a rinfrescarci la memoria, rileggiamoci la citazione…

«Il vero grande merito di questa fiction è che non ci sono i toscani. Nessuno che dice la mi’ mamma, il mi’ babbo, passami la harne, la harta. Perché con quella C aspirata e quel senso dell’umorismo da quattro soldi i toscani hanno devastato questo paese!».

Iniziamo dal dire che il problema non è la Serie Boris, che è un capolavoro della televisione italiana. Né il bravissimo attore Pietro Sermonti. Non sono così strullo da non capire che la scena è satirica e caricaturale, è ovvio! Ma questo accostamento della Toscana alla tipica commedia anni ’90, melensa e facilona, non sono mai riuscito a sopportarlo!

Dopo aver rivisto il famoso video su internet qualche giorno fa ho passato un’intera serata a rimuginarci su… Ma è davvero possibile che nell’immaginario italiano la Toscana sia vista da alcuni come la vede Stanis? E allora mi è venuta l’idea per questo video. Partendo da una semplice domanda: cosa sarebbe l’Italia senza la Toscana? O meglio: cosa sarebbe l’Italia senza i toscani?

Senza i toscani il nostro paese non potrebbe vantare le scoperte scientifiche di Galileo Galilei. Non avremmo mai ascoltato Madama Butterfly di Puccini o la Cavalleria Rusticana di Mascagni. Senza i toscani non avremmo mai letto la Divina Commedia di Dante o le novelle del Boccaccio e i bambini non avrebbero mai pensato che dopo aver detto qualche bugia gli si potesse allungare il naso come a Pinocchio, del fiorentino Collodi. Se il Bel Paese non avesse avuto la Toscana milioni di turisti non si sarebbero mai messi in fila per ammirare la Cappella Sistina di Michelangelo né la Gioconda di Leonardo Da Vinci. E ancora, se il toscano Antonio Meucci non fosse mai esistito il telefono lo avrebbero inventato all’estero. Senza la regione dalla C aspirata non avremmo avuto alcune delle più belle città d’arte italiane e – perché no!? – non avremmo mai potuto assaggiare alcuni strepitosi vini rossi… Senza i toscani l’Italia non avrebbe visto al cinema i film di Nuti o Benigni! E se volessimo fare un po’ gli spocchiosi potremmo anche dire che forse l’Italia non parlerebbe nemmeno l’italiano senza la Toscana, visto che la lingua della Crusca è una derivazione diretta del nostro volgare.

Potremmo continuare con questa lista per ore, ma tanto il succo del discorso è chiarissimo! La Toscana è un pezzo di Italia bellissimo e fondamentale, e la rappresentazione della nostra regione come di una terra popolata da sempliciotti dalla battuta squallida ci andrà sempre di traverso.

Per concludere, e non fare troppo i permalosi, brindiamo a Stanis, a Boris e a tutti coloro che non amano la toscanità. Brindiamo con un bel bicchiere di Chianti, che a differenza della Coca Cola si può bere anche senza l’aiuto di una cannuccia corta corta.