La finocchiona simbolo della toscana country chic

La finocchiona è una vera e propria istituzione in Toscana e in particolare nel Chianti. La sua origine deriva dal fatto che nel Medioevo, essendo il pepe costoso, si aggiungevano al suo posto semi di finocchio per nascondere il sapore della carne deteriorato nel tempo. Nasceva così la Finocchiona e oggi il finocchio è una scelta e non più una soluzione. Ne andava ghiotto anche Niccolò Macchiavelli.

La Toscana è una terra ricca di colori, sapori e odori. Tante le cose da vedere, da fare e da assaggiare, ma in fin dei conti come è fatta la vera finocchiona?

Secondo la tradizione la finocchiona si prepara con le rifilature del prosciutto, il guanciale, e il grasso duro del maiale; macinati a grana media e conciati con sale, pepe, semi di finocchio, aglio, vino.
Il composto, una volta insaccato in budello naturale, viene lasciato maturare per circa una settimana in un ambiente riscaldato, che viene areato più volte al giorno.
La finocchiona, quella buona, si può gustare solo dopo una stagionatura di almeno cinque mesi, in una cantina.

Una simpatica rusticità, con una certa dolcezza al palato che la rende compagna ideale di merende e pic nic in campagna magari con un buon pane toscano cotto a legna…

La migliore? Quella della Macelleria Chini, a Gaiole in Chianti, morbida al palato, prima apprezzi il profumo delle sue carni selezionatissime e poi un mix di spezie ti pervade la bocca senza mai aggredirti, la mangeresti volentieri anche senza pane e non ti viene mai a noia!

I norcini del Chianti sono soliti dire: «Come gli abili parrucchieri sono capaci di far sembrare piacente anche la donna più brutta, così l’aroma della Finocchiona è capace di camuffare il sapore anche del più imbevibile vino». Il detto deriva da quando i nobili fiorentini andavano nelle campagne ad acquistare del vino ed i contadini erano soliti preparare una colazione a base di pane e finocchiona che con il suo profumo riusciva a far sembrare buono anche i vini peggiori.