Chianti bianco o rosso? Facciamo chiarezza

Iniziamo subito col fare chiarezza su una definizione di base: il Chianti DOCG, inteso come vino, è solo rosso.

Per definirlo è stato redatto un apposito disciplinare che ne regola la composizione con due uve rosse (Sangiovese: minimo 80%; Canaiolo nero: fino al 10%) e una/due uve bianche, in minore quantità, che non influiscono più di una sfumatura sul colore del prodotto (Trebbiano toscano e Malvasia del Chianti singolarmente o congiuntamente, fino al 10%).

In questo articolo:

  1. Le origini del Chianti
  2. Le aziende di vino bianco nella zona del chianti

Le origini del vino Chianti

Gli etruschi prima, sin dal secondo millennio a.C., ed i romani dopo, capirono che le colline del Chianti erano terreno fertile e clima mite ottimo per la coltivazione della vite e dell’olivo. 

Se andiamo ad approfondire la storia del Chianti scopriremo che il grande rosso toscano in documenti medievali del 1398 veniva indicato proprio come vino bianco. 

La sua consacrazione è avvenuta nel 1800, la prima delimitazione ufficiale nel 1932 e ha ottenuto la Denominazione di Origine Controllata con il Decreto del Presidente della Repubblica il 9 agosto 1967, in cui si fissano le sue caratteristiche in un apposito Disciplinare.

Pare che le origini del marchio siano legate alle antiche rivalità tra Firenze e Siena.

La leggenda narra che per porre fine alle lunghe controversie, le due città decisero di indire una gara tra due cavalieri. Essi dovevano partire dalle rispettive mura, al canto del gallo, e raggiungere per primi quelle dell’avversario.

I senesi scelsero un gallo bianco mentre i fiorentini ne scelsero uno nero. Il gallo bianco fu nutrito abbondantemente, mentre al gallo nero, i fiorentini dettero poco da mangiare. Il giorno della gara, il gallo nero, per la fame, iniziò a cantare molto prima di quello bianco, questo permise al cavaliere fiorentino di partire con anticipo e di aggiudicarsi la vittoria su Siena.

E infatti il detto dice: “Chi ha fame non ha sonno”!

Le aziende di vino bianco nella zona del Chianti

Se invece si parla di aziende che, nella zona del Chianti, producono ottimi vini possiamo tranquillamente affermare che oggi sono molte.

Questo accade sicuramente per rispondere ad un’esigenza di mercato, in continua evoluzione, che oggi chiede prodotti semplici e da aperitivo e adatti anche per l’estate quando il turismo è nel suo massimo splendore.

Ma questa non è l’unica ragione che induce a produrre bianchi nella zona del Chiante.

Infatti le uve a bacca bianca in Toscana (Trebbiano, specialmente per ragioni storiche, lo Chardonnay, il Sauvignon Blanc e la Malvasia) danno origine a vini apprezzati, come l’Ansonica Costa Argentario, il bianco della Valdinievole, il bianco di Pitigliano DOC, il Bianco Ansonica dell’Isola d’Elba, il Moscadello di Montalcino DOC e la Vernaccia di San Gimignano DOCG.

Tutti vini che ti consiglio di assaggiare e di abbinare a pesce, piatti leggeri e vegetariani oppure ai tuoi piatti preferiti per rinfrescare la bocca senza coprirne il sapore!