I suoni fanno parte del patrimonio della Toscana

La Toscana è una terra meravigliosa perché soddisfa tutti i sensi, la vista con i suoi splendidi panorami di dolci colline, il gusto con i sapori di una cucina apprezzata per le sue materie prime e per le sue ricette, l’olfatto con i profumi che sprigionano le piante e i fiori e l’udito con una sinfonia di suoni che ti accompagnano e ti cullano in ogni momento. Non esiste toscana senza il canto del Gallo, il simbolo di questa terra e del suo grande vino, che  assieme alle  campane è uno dei suoni tipici della campagna Toscana e del Chianti. Quei suoni che insieme al soffio del vento, che qui ancora è possibile apprezzare, che ti fanno capire subito dove sei, dove ti trovi anche ad occhi chiusi.

Ed allora la Fondazione Sistema Toscana per valorizzare questo patrimonio “sonoro” ha pensato di portare all’Expo questo patrimonio e curato dall’architetto Antonella Radicchi, ha creato un campionario di circa 30 sonorità tipiche della regione, modificate da un compositore. Una mappa sonora interattiva che il visitatore potrà sfogliare e ascoltare, riconoscendo – tra i suoni meccanici e naturali proposti – la risacca del mare, i rintocchi del Sunto (che dà il via al palio di Siena), i canti gregoriani e i butteri della Maremma. In questo modo, si intende diffondere la conoscenza del variegato “paesaggio sonoro” toscano, indicatore della qualità della vita, delle specificità culturali e delle atmosfere dei vari spazi abitati.

“I profumi, i colori e i suoni si rispondono”  Charles Baudelaire