Colonnata e i suoi ori bianchi

Oggi Toscana My Love si reca all’estremità della nostra regione, in quell’angolino che guarda verso la Corsica e la Liguria! Andiamo a scoprire in questo nuovo video il mondo delle Cave di Marmo, a Colonnata, a pochi chilometri da Carrara. Colonnata è un antico borgo, nel cuore delle Alpi Apuane, circondato in ogni direzione dai versanti scoscesi dei monti scavati. Tra l’azzurro del mare ed il bianco delle cave, man mano che saliamo per una viuzza stretta e piena di curve, si aprono scenari mozzafiato.

In queste terre venivano i maestri Michelangelo e Canova a scegliere personalmente le migliori bancate per le loro opere d’arte, ma a dire il vero qui si estrae marmo già da epoche ancor più remote… Probabilmente già dall’età del ferro e sicuramente in epoca romana, l’attività conobbe un grande sviluppo sotto Giulio Cesare. I Romani lo chiamavano “Marmo di Luni”, marmor lunensis, perché dopo l’estrazione veniva trasportato via mare salpando proprio dal porto di Luni ed era usato per erigere colonne di templi, costruzioni pubbliche o andava ad ornare le numerose dimore patrizie.

In epoca medievale il suo utilizzo si diffuse in tutta l’Italia centrosettentrionale ad opera dei Maestri Comacini che lo impiegavano soprattutto per la costruzione delle splendide cattedrali.

Dall’età imperiale fino alla metà del XX secolo, quando furono costruite le prime strade di arroccamento, i blocchi erano trasportati a valle con il pericoloso metodo della lizzatura (una sorta di slittamento a valle) e poi il marmo arrivava al Porto di Luni percorrendo la via Carraia, sopra i carri trainati dai buoi.

Colonnata – incastonata tra le vette delle Alpi Apuane, dove il tempo sembra essersi fermato – è sempre stata il paese dei cavatori, un mestiere durissimo ma che da queste parti è un orgoglio. In ogni famiglia c’è stato, c’è e sempre ci sarà un cavatore… Infatti qui possiamo ammirare il bellissimo monumento-tributo al cavatore dell’artista Sparapani o la targa degli anarchici che qui hanno combattuto per ottenere condizioni più umane per i lavoratori ridotti per tanti anni ad una condizione di quasi schiavitù.

Siamo andati a trovare Alvise Lazzareschi, una vera e propria istituzione, titolare di cava da generazioni. Sono 35 anni che Alvise viene in cava tutte le mattine, la sua è una storia tutta da raccontare, pensate che discende dai Cattani, famiglia nobile fiorentina che si rifugiò a Colonnata a seguito della Congiura dei Pazzi nel 1476, e dai Fabbricotti, arrivati a Carrara nel 1513, primissimi esportatori di marmo negli Stati Uniti.

“Cavatori si nasce non si diventa” dice Alvise che è anche uno scrittore.

Il sogno della vita di ogni cavatore è trovare la bancata buona ovvero perfetta, ma non tutti hanno questa fortuna…

Ed il sogno continua con la figlia Fabiola Lazzareschi che per far vivere questo magico mondo organizza persino dei corsi di scultura con il maestro Marco Bonvini.

Colonnata è il borgo degli ori bianchi: il marmo in primis, certo, ma anche il lardo che l’ha resa celebre nel mondo. Ci sono tante larderie nascoste nelle viuzze del paese, una delle migliori è la Larderia La Conca. Ma come nasce il famoso Lardo di Colonnata IGP? Ricavato dalla schiena del maiale e poi tagliato a pezzi grossi, il Lardo di Colonnata viene adagiato in conche di marmo, insieme al sale in grani e ad un trito di oltre venti aromi, fra cui aglio, rosmarino, origano, cannella, coriandolo, chiodo di garofano, noce moscata… Infine, dopo una stagionatura non inferiore ai sei mesi, è pronto a sprigionare quei profumi e quel gusto che lo rendono unico.

Solo dopo aver visitato un luogo speciale come Colonnata arriviamo a comprendere le parole di Michelangelo Buonarroti:

“Ho visto un angelo nel marmo ed ho scolpito fino a liberarlo”.