Gita a Reggello

Oggi vi porto alla scoperta di un luogo che tutti conoscono per il suo Outlet… Ma io non sono qui per i saldi del The Mall! Oggi andrò alla scoperta di Reggello! E anche voi la prossima volta che andate all’outlet ed uscite con una decina di borse, dopo andate a farvi un bel giro in questa bellissima zona: tra storia, arte e un patrimonio naturale unico! Venite vi faccio vedere…

Reggello nacque all’incrocio tra la via Cassia e le vie del Casentino, inizialmente come svincolo viario e luogo di sosta, in seguito come centro mercantile. Le prime citazioni del paese fanno riferimento a Castelvecchio di Cascia in un documento del 1066: e così continuò a chiamarsi fino al 1773, quando un provvedimento legislativo del Granduca Leopoldo costituì la Comunità di Reggello. Le prime notizie su un luogo chiamato “Rigellus” risalgono invece al 1250. Nel tardo Medioevo l’insediamento di Reggello crebbe d’importanza, tanto che all’inizio del XV secolo vi furono spostati sede podestarile e mercato. L’abitato sin dal Trecento si sviluppò intorno alla piazza centrale, oggi Piazza Potente, ed assunse ben presto una certa importanza economica. Nel 1427, sul lato nord-est dell’attuale piazza, si trovava già uno spedale intitolato a S. Lorenzo e un nucleo industriale che sfruttava le acque del torrente Resco: con tre mulini, due gualchiere e una bottega del fabbro.

Reggello è uno dei comuni più estesi dItalia con 122 chilometri quadrati di superficie (risata), cioè praticamente è una provincia!

Celebre qui è il panorama delle Balze di color ocra, vere e proprie sculture cesellate dalla natura. Nei pressi si trova anche la Pieve romanica di San Pietro a Cascia, un’elegante chiesa la cui struttura attuale risale tra la fine del XII e inizio del XIII secolo e che ha ospitato a lungo il Trittico di San Giovenale del 1422. Il Trittico è la prima straordinaria opera di Masaccio ed è ora conservata nell’attiguo Museo d’Arte Sacra. Masaccio aveva solo 21 anni quando dipinse il trittico, rivoluzionando le tradizioni tardo-gotiche verso un nuovo linguaggio artistico in linea con le innovazioni del Brunelleschi e di Donatello.

Il Trittico è definito oggi “l’opera pittorica che apre il Rinascimento”. Oh non fate finta che lo sapevate di già! Io ad esempio l’ho scoperto oggi!

Sempre poco distante da Reggello c’è la leggendaria Abbazia di Vallombrosa. La cui storia è molto interessante… Agli inizi dell’XI secolo Giovanni Gualberto, nobile fiorentino da poco fatto monaco, lasciò con un collega il monastero di San Miniato di Firenze, in cerca di un luogo ideale per meditare. Dopo vari peregrinaggi e un incontro con San Romualdo, fondatore dell’eremo di Camaldoli, Gualberto arrivò a Vallombrosa, allora conosciuta come “Acquabona”. Nel 1036, poi, alcuni seguaci elessero Gualberto a loro superiore e nacque così la nuova congregazione dei monaci vallombrosani, fedeli al pensiero di San Benedetto e al suo precetto “ora et labora”. Qui si trova ancora oggi una bellissima farmacia con ottimi preparati monastici, storico è il loro Gin.

A proposito, io per il Gin vado matto e lo reggo anche meglio del vino, non ho mai capito il perché… Mah!

Altre due curiosità su questa congrega: 1) anche Galileo Galilei in persona, per via dei suoi studi scientifici, ebbe rapporti stretti con Vallombrosa ed i vallombrosani; 2) la splendida Foresta, curata nei secoli dai monaci, ricevette nel 1977 il “Nobel dei boschi” con il titolo di “Riserva Biogenetica Naturale”.

Si trova in queste terre anche lalbero più alto dItalia, un abete di Douglas di 62,45 metri. Alto come un palazzo di venti piani. Ma vi rendete conto?

Nel1869 l’Abbazia diviene sede del Regio Istituto Forestale, la prima scuola forestale italiana! Queste terre producono un rinomato olio noto per la bassa acidità e per le sue particolari caratteristiche organolettiche, dovute ad un terreno poco calcareo e ricco di quarzo. Altri prodotti locali da menzionare sono il Fagiolo Zolfino e il celebre Cecino Rosa di Reggello: dalle piccole dimensioni, dal bel colore rosato e dal sapore unico.

Ora, la prossima volta che programmate un bel giro a The Mall, in un colpo solo potrete accontentare tutte le esigenze della famiglia: dallo shopping all’arte, dalla natura alla religione, per finire con l’enogastronomia ricercata! E poi non dite che il vostro Federico non vi pensa!