San Gimignano da favola

Stamani mi so’ svegliato pensando: oh dove lo faccio ora il prossimo video? Oramai so stato praticamente dappertutto! Quale può essere un borgo da favola dove andare? E poi mi è venuta l’illuminazione… Non solo c’è un borgo da favola di cui ancora non vi ho parlato, ma ci conosco pure due principesse! Ma di che si parla via via…

Iniziamo quindi a caldo con la storia di una famiglia principesca che vive a San Gimignano e che ha fatto la storia d’Italia anzi, esageriamo, del Mondo!

Stiamo parlando dei Guicciardi Strozzi, proprietari della splendida Villa Cusona. Di questa tenuta si hanno notizie documentate già nel 994, e nel 1877 fu portata in dote ai Guicciardini grazie al matrimonio della Principessa Luisa Strozzi con il Conte Francesco Guicciardini. Pensate che negli anni ’70 il Principe Girolamo Strozzi fu il primo presidente nonché fondatore del Consorzio della Vernaccia, e fu lui ad iniziare a commercializzarla in tutto il mondo. Gli Strozzi – potenti banchieri, uomini di Stato e condottieri – furono i maggiori rivali dei Medici: esiliati da Firenze dopo l’ascesa al potere di Cosimo dei Medici, costruirono a Napoli e Roma la loro fortuna. Quando Filippo Strozzi rientrò dall’esilio costruì il magnifico Palazzo Strozzi, la più alta testimonianza monumentale del Rinascimento fiorentino.

Tenetevi pronti adesso perché vi sto per raccontare una curiosità pazzesca! Sapete chi c’è tra gli antenati illustri dei Guicciardi Strozzi? La Monna Lisa!

Ebbene sì! Lisa Gherardini del Giocondo, meglio conosciuta come La Gioconda o più semplicemente Monna Lisa, venne immortalata nel più celebre quadro di Leonardo da Vinci; gli attuali membri della famiglia ne rappresentano la quindicesima generazione di discendenza.

E ora è il momento di parlare di un tema a me molto caro, soprattutto quando mi sto per mangiare un’orata o una spigola… Parliamo della Vernaccia di San Gimignano…

La Vernaccia di San Gimignano, prodotta nella Tenuta Cusona già nel ‘200 e declamata da Dante, Michelangelo e Boccaccio, era bevuta anche alla corte dei Medici. Il primo imbottigliamento della Vernaccia in una bottiglia bordolese fu fatto da un componente della famiglia Guicciardi Strozzi nel lontano 1933. Scriveva Lorenzo il Magnifico all’ambasciatore fiorentino a Roma, riferendosi al Papa: “Se quel saggio di Vernaccia che vi mandai sarà piaciuto a Nostro Signore, manderò questo resto o per le poste o per uno vecturale”. Anche Michelangelo, raccontando di una gita sangimignanese, menziona ironicamente la Vernaccia: “Ma i terrazzani altrui sempre fan guerra con una traditora lor vernaccia che danno a bere a chiunque vi giunge che bacia, lecca, morde e picca e punge”.

Ora vi lancio giusto un paio di curiosità sulle torri, giusto un paio, sennò poi mi brontolate che sulle torri non ho detto proprio niente niente…

La Torre Grossa con i suoi 54 metri è la torre più alta del paese e si trova in piazza Duomo accanto al Palazzo del Podestà, fu costruita il 21 Agosto del 1300, data tonda tonda.

Sapevate che anche a San Gimignano esistono le torri gemelle? Le Torri dei Salvucci! La storia è questa: la famiglia ghibellina dei Salvucci, arricchita con il commercio e l’usura, per dimostrare il proprio potere fece costruire due torri più alte di 51 metri… Ma nel 1255 una legge vietò espressamente di superare l’altezza della Torre Rognosa del Podestà e le due torri furono abbassate.

E adesso una curiosità un po’ mistica… Lo sapete che lungo la via Francigena, vicino a San Gimignano, è custodita un’immagine miracolosa rimasta nascosta dai rovi per secoli?

È il leggendario Santuario di Maria Santissima Madre della Divina Provvidenza, che si trova a Pancole!

Nello stesso luogo dove ora sorge la chiesa c’era un’edicola sulla quale, verso la fine del ‘400, Pier Francesco Fiorentino aveva affrescato una Vergine che allatta il Bambino. L’edicola, trascurata, fu coperta da rovi fino a scomparire alla vista. Una leggenda racconta che nei primi giorni dell’aprile del 1668 Bartolomea Ghini, una pastorella muta dalla nascita, si sentisse particolarmente triste. E così un giorno, mentre portava il gregge al pascolo, scoppiò a piangere a dirotto. Le apparve allora una bella signora, chiedendole il motivo di tanta tristezza. Quando Bartolomea miracolosamente rispose, parlando per la prima volta nella sua vita, la signora la rassicurò dicendole di andare a casa dove avrebbe trovato la dispensa piena di pane, l’oliera colma e le botti gonfie di vino. Bartolomea si rese conto del miracolo e corse a casa chiamando a squarciagola i genitori, stupefatti di sentire la figlia parlare e di vedere la dispensa piena. Tutti i paesani andarono al pascolo dove la bambina diceva di aver visto la misteriosa signora, ma trovarono soltanto un cumulo di rovi. A questo punto estirparono le piante e scoprirono l’edicola con l’immagine che, secondo Bartolomea, ritraeva la signora della visione. Una piccola curiosità… Durante la rimozione dei rovi l’icona fu graffiata da una roncola, il segno è tuttora visibile. La notizia del miracolo attirò una moltitudine di pellegrini che portarono offerte e materiale per la costruzione di una chiesa che custodisse l’immagine, l’edificio venne eretto e consacrato in appena due anni. 

Bella questa storia, vero? A me è piaciuta un sacco! Ma San Gimignano ragazzi è così, è un borgo da favola tra storie e magia, è un tempio del medioevo dove è facile immaginarsi principesse, mercanti e cavalieri al galoppo. San Gimignano è una macchina del tempo che ci catapulta in un’epoca lontana, misteriosa ed affascinante!