Il vino biologico una strada contro la crisi

Il consumatore oggi è molto attento alla qualità, fa scelte più consapevoli,  tra cui quella dei vini biologici, prodotti in aziende che rispettino l’ambiente.

In Italia oltre  l’8% degli ettari vitati è biologico (a fronte di una media mondiale del 4%) e, in valore assoluto, il nostro Paese è al terzo posto in Europa: con più 57.000 ettari vitati bio superata solo da Spagna  con oltre 81.000 ettari e la Francia  con 65.000 ettari. In Italia la Toscana è terza con circa 6.000 ettari vitati biologici superata da Sicilia con oltre 16.000 e la la Puglia che oltrepassa la soglia dei 10.000.

Uno dei più importanti mercati di destinazione del vino italiano, sono gli Stati Uniti, dove l’import totale di vino dall’Italia ha raggiunto, lo scorso anno, gli 1,1 miliardi di euro di cui 193 milioni di euro riguardano il vino biologico, un valore che rappresenta il 5,2% delle importazioni di vino imbottigliato degli Stati Uniti.

Anche al Vinitaly a Verona che sta per aprire i battenti, c’è molta attenzione sull’argomento e debutta Vinitalybio realizzato in collaborazione con FederBio salone specializzato riservato ai vini biologici certificati. L’intento è quello di valorizzare le produzioni enologiche che seguono le norme del regolamento UE, e di rispondere a una precisa domanda del mercato, in particolare nei Paesi del Nord Europa, dell’America del Nord e dell’Estremo Oriente.
Ma qual’è l’identikit del compratore bio? Ha un ottima capacità di spesa, 15 euro di media, la compra direttamente in azienda e ne beve almeno una bottiglia alla settimana.

www.vinitaly.com