Il Castello di Cecina Larcianese

Nell’attuale Comune di Larciano (Pistoia), sorgono i resti di quello che fu il castello di Cecina con il suo Borgo. L’addizione larcianese fu recentemente aggiunta per non confonderlo con altre omonime località toscane.

Questa fortificazione, con il suo borgo, faceva parte di un sistema difensivo situato sul Montalbano e fu indicata anche da Leonardo da Vinci in una sua cartografia oggi facente parte del cosiddetto Codice di Madrid II (ff.23r); mappa che individua anche il vicino paese di Larciano.

Questo disegno faceva parte di uno studio sulle possibili deviazioni dell’Arno e la costruzione di un canale idrico Firenze-Pistoia-Serravalle, ma reca anche una curiosa frase di Leonardo sul costo dei terreni post lavori, che recita pressappoco:

chi vol fare molini possa passare colle sue acque sopra ogni terreno pagandolo il doppio della sua valuta”.

Questo castello, posto su di un colle del Montalbano ha origini etrusche ed i terreni dove sorse la fortificazione appartenevano già alla famiglia dei Conti Guidi almeno a partire dal X secolo. Nel 927 infatti, il loro capostipite (Tegrimo) li aveva ricevuti in feudo da Ugo re d’Italia.

Apparteneva ancora ai Guidi sul finire del XII secolo ed in quello successivo come confermato dai Privilegi degli Imperatori Enrico VI (1191-1197) e Federico II (1220-1250).

Nel 1226 fu venduto proprio da un Conte Guidi (Guerra) e acquistato dal Comune di Pistoia insieme al vicino castello di Larciano e dotato di strutture difensive per proteggere la città dai pericoli provenienti dai suoi confini più a sud.

Del 1235 è il primo documento che lo attesta come “castello di Cecina”

Successivamente (1302) Cecina fu conquistato dalla coalizione lucchese-fiorentina e stessa cosa accadde al vicino castello di Larciano dopo la caduta di Serravalle in mano guelfa. Solo una decina di anni dopo Pistoia poté riscattarlo pagandolo ben diecimila fiorini d’oro, ma alla fine del Trecento tutto fu di nuovo sottoposto a Firenze e a partire dal 1401 anche questa fortificazione entrò a far parte del contado fiorentino.