La Cattedrale di San Zeno a Pistoia

Nel IV secolo la città di Pistoia era già sede episcopale, ma nulla di preciso sappiamo riguardo a dove fosse ubicata la sua Chiesa Cattedrale. Tra le varie ipotese non è da scartare quella che la vorrebbe nello stesso luogo di oggi o nella zona di S. Andrea, vicino alla chiesa di San Pier Maggiore.

Nonostante alcuni ritrovamenti di reperti risalenti al periodo longobardo, bisognerà aspettare fino all’anno 923 per avere un primo documento che evidenzi l’esistenza della chiesa di San Zeno. Si tratta di un atto notarile dove compare la “ecclesia Zenonis, Rufinis et Felicis”, segno della sua antica intitolazione. Forse si tratta dello stesso edificio paleocristiano che verrà indicato nel 998 in un diploma di Ottone III e che era posto tra l’attuale Piazza del Duomo e la torre di guardia.

Nel 1208 la chiesa venne distrutta da un violento incendio ed il Vescovo Ildebrando fece costruire il nuovo impianto basilicale a tre navate. Sul finire di questo secolo cominciò anche in questa chiesa la devozione verso San Giacomo (Santiago de Compostella) ed il vescovo Atto nel 1145 fece arrivare addirittura una reliquia del santo dalla Galizia. Nel 1287 cominciò a prendere forma quel capolavoro di oreficeria medievale in argento chiamato “altare di san Jacopo”.

Quest’opera aveva una base di legno massello e fu ricoperta interamente da una lamina d’argento dorato. Fu completamente conclusa solo nel 1450 per mano di almeno dodici maestri diversi e agli inizi del secolo XV vi lavorarono artisti della bottega di Lunardo di Mazzeo e Piero di Giovanni che tra i suoi allievi annoverava pure il giovane Filippo Brunelleschi, il quale vi eseguì due mezzi busti di profeti visibili sul lato sinistro del dossale.

L’altare fu solennemente consacrato nel 1399 anche se non ancora concluso e rimase nella Cappella di San Giacomo fino al 1785 quando fu trasferito in quella di San Rocco, dopo che il vescovo Scipione de’ Ricci l’aveva fatta demolire. Qui rimase fino al 1940.

Sempre dentro la cattedrale di Pistoia c’è la Cappella del Santissimo Sacramento detta anche di San Donato per il celebre tabernacolo dipinto da Lorenzo di Credi (Madonna in trono fra i santi Giovanni battista e Donato), opera degli anni 1474-1486.

Nella Cappella di San Rocco, detta anche di Città perché costruita grazie alle elemosine dei pistoiesi, possiamo ammirare l’urna di Sant’Atto (1952) e i dipinti ottocenteschi di Luigi Sabatelli e Giuseppe Bezzuoli.

Oltre alla Cappella del Crocefisso, che è quella che oggi contiene l’altare di San Jacopo, c’è pure quella detta del Giudizio Universale che contiene i frammenti dell’affresco di Giovanni da Ponte (1420-1425) e quelli di un altro dipinto dantesco.

Nella controfacciata a destra dell’ingresso troviamo l’Arca di S. Atto con tre bassorilievi marmorei fatti dalla bottega di Giovanni d’Agostino da Siena intorno al 1337, anno nel quale il corpo del santo fu rinvenuto nella chiesa di San Giovanni in Corte e poi traslato in Cattedrale.

Dalla parte opposta invece il fonte battesimale di Andrea Ferrucci e Jacopo del Mazza (1497), il cui disegno fu di Benedetto da Maiano e che è circondato da un’edicola al cui interno è scolpito il Battesimo di Cristo.

La facciata è in stile romanico e presenta influssi pisano-lucchesi, con loggette sovrapposte. Il portico trecentesco presenta terrecotte invetriate di Andrea della Robbia nella lunetta e nella volta a botte. Sulle due estremità della cuspide sopra la facciata spiccano due statue di marmo dei santi patroni: San Zeno e San Jacopo che un tempo erano collocato nel loggiato.

L’edificio si compone anche di un bellissimo campanile ed all’interno della cattedrale esiste anche una cripta (risalente al X secolo) riportata alla forma originaria con il restauro degli anni 1952-1966, completato nel 1999. Questa cripta esisteva già all’interno della chiesa romanica e si estendeva sotto al presbiterio.