La Pieve di San Pietro a Gropina

Questa antichissima pieve si trova nell’omonimo borgo di Gropina, sulla strada detta “di Setteponti”, a circa due chilometri da Loro Ciuffenna (Ar).

La testimonianza più antica risale all’anno 774 ed una tradizione (non documentata) vorrebbe addirittura che sia stata fondata dalla duchessa toscana Matilde di Canossa.

Essa rappresenta uno splendido esempio di architettura romanica e, per la sua notevole importanza storica e artistica è stata riconosciuta come “Monumento Nazionale”.

La chiesa che vediamo attualmente fu costruita tra i secoli XII e XII su altri due edifici di culto di epoche precedenti, il più antico dei quali era una piccola chiesa paleocristiana del V-VI secolo. Sopra di questa poi, nel periodo longobardo fu edificata una nuova pieve nei secoli VII-VIII che andò ad inglobare la precedente ed era a due navate, con abside e con colonne. Il presbiterio longobardo era sopraelevato e costruito sopra un sepolcreto.

Quando fu nuovamente costruita nel XIII secolo in stile romanico, (forse dai Conti Guidi di Romena che quel territorio dominavano), tutte le decorazioni interne, di notevole valore artistico, furono lasciate intatte o recuperate. Probabilmente la data della riedificazione può essere quella del 1233, scolpita nel campanile della chiesa, mentre l’anno 1422, scolpito nell’architrave della porta di ingresso si riferisce ad un restauro operato dalla famiglia Medici che ne aveva ottenuto il patronato.

La pieve attuale ha un impianto basilicale e un’abside semicircolare con motivi ad arcate cieche divise da lesene e decorazioni nella parte esterna.

La decorazione interna è particolarmente ricca: di grande interesse un pulpito di epoca tardo-longobarda (datato all’anno 825) scolpito con figure zoomorfe e motivi geometrizzanti. “Il programma iconografico dei capitelli è una vera “enciclopedia sacra” con evidente intento didascalico: vi sono raffigurate infatti scene tratte dall’antico e moderno Testamento”.

Spiccano tra le decorazioni dei capitelli figure simboliche tratte da bestiari medievali, forse di scuola emiliana o comunque padana, certamente molto vicina a quella di Wiligelmo (secolo XI-XII). Tra i più famosi quello “della scrofa” che allatta i porcellini, quello “del cavaliere”, quello “dei leoni”, ma anche simboli di notevole fattura come grappoli d’uva, aquile, draghi, un Cristo benedicente, un diavolo, un ariete, un felino, una chimera.

Il pulpito, rara testimonianza del periodo longobardo, è anch’esso un capolavoro: delimitato in basso da rami di quercia, sopra ha un  leggìo con i simboli di tre evangelisti (il leone di San Marco, l’angelo di San Matteo e l’aquila di San Giovanni). Sulla tavola che l’angelo regge nelle mani è scolpita la data di realizzazione, 825 e il committente “presbiterum Bernardum“. Sempre sul pulpito, da notare il ciclo delle “tentazioni” con una sirena bicaudata, un uomo divorato da serpenti, un serafino con due grifoni e la fonte della vita.

Ma la Pieve di Gropina nasconde anche tanti altri tesori che non basterebbe un solo articolo, quindi merita davvero prendersi un giorno libero ed andarla a visitare quanto prima.