Villa Arceno un monumento fiabesco del Chianti

foto-2Antica di secoli, Arceno è una tenuta dove si respira storia e bellezza e si degustano degli ottimi vini. Nel cuore della Toscana nel Chianti senese, fra Firenze e Siena, si estende per oltre mille ettari. La proprietà presenta opere architettoniche di particolare pregio fra cui la storica villa del seicento cui e’ annesso il Parco Romantico e la Cappella di San Giovanni. Varcato io ponte che conduce alla tenuta sembra di entrare in una fiaba, il Parco, i due viali alberati con doppio filare di cipressi che si intersecano ortogonalmente indicando scenograficamente l’accesso alla Villa padronale e il laghetto fanno vivere atmosfere di altri tempi. Qui il territorio è il protagonista sia quando si curano le vigne come fossero dei giardini, quasi a ricordare i bei tempi dell’Architetto Agostino Fantastici che qui ha incubato il gusto per il bello, e al tramonto con colori e profumi che solo questa terra ci regala non è difficile incontrare cerbiatti, lepri, cinghiali che vivono indisturbati e che hanno in questi boschi il loro habitat naturale. La tenuta è composta di oltre trenta casali, tutti pittoreschi e uno più bello dell’altro, oggi proprietà di privati che qui decidono di venire per rilassarsi e anno la fortuna di ritagliarsi un angolo di paradiso terrestre.

La tenuta è di 1.000 ettari ma con “soli” 90 ettari di vigneti che vanno dai 300 ai 450 metri di altezza sul livello del mare e sono suddivisi in 63 blocchi entro 10 zone con diverse esposizioni e variegate tipologie di suolo, dai pendii ripidi di basalto, scisto, arenaria, galestro, sabbia alla roccia o l’argilla. La filosofia enologica dell’azienda è esaltare l’uva nostrana il Sangiovese con cui producono un sangiovese in purezza fantastico il Strada al Sasso che le varietà bordolesi come con vitigni non tradizionali come Cabernet Franc, il Cabernet Sauvignon e il Merlot con cui producono il pluripremiato Arcanum. La tenuta offre diversi suoli e microclimi che permettono anche a vitigni difficili per questa zona come il Cabernet Franc di prosperare perfettamente e dare vita a dei veri e propri capolavori liquidi!

Il Team dei vinificatori non poteva che essere dei migliori: da Pierre Seillan – Vigneron e Capo enologo vero e proprio studioso e ricercatore a Bordeaux per oltre venti anni di Cabernet Sauvignon e Merlot a Lawrence Cronin enologo con esperienza enologica di produzioni di alto livello mondiale in California, Australia, Nuova Zelanda, e Cile per finire a Michele Pezzicoli manager dei vigneti stimato e conosciuto in zona dove si è sempre fatto apprezzare.

Pierre Seillan è uno dei migliori enologi del mondo, ma è persona affabile e molto umile ed ama raccontare la sua esperienza, la sua passione e le sue creature e del sangiovese in purezza che regala questa magnifica terra dice sorseggiandolo insieme a me: “in questo nettare i sali minerali sono la musica e i tannini la danza”, fare vino è anche poesia!

La storia della Tenuta di Arceno risale al periodo Etrusco quando questi, prima dell’avvento dei Romani, dominavano l’Italia Centrale. Le prime tracce di questa misteriosa e straordinaria civiltà risalgono all’VIII secolo A.C. Il fulcro di questa antica civiltà era situato tra il fiume Ambra, che scorre fino a Firenze, e l’Ombrone che sbocca nel mar Tirreno. A tutt’oggi questi due fiumi scorrono ai margini dell’intera proprietà. Situata nella culla della cultura Etrusca, non sorprende il fatto che la parola Arceno derivi dall’etrusco Archè che significa “punto di origine.” Nel periodo medioevale Arceno divenne proprieta’ della famiglia dei Berardenghi, fondatori della Abbazia di San Salvatore, fu poi smembrata fra  molti piccoli proprietari, rinacque alla fine del quattrocento, quando una ricca famiglia senese, i Del Taia, comincio’ ad acquistare uno per uno i vari casali e pievi. La famiglia Del Taia, di origine lombarda trasferitasi a Siena alla meta’ del trecento, comincio’ ad estendere le sue proprieta’ in Villa d’Arceno proprio acquistando per primo Montecchio ed a seguire tutti i casali allora esistenti. Nella metà del seicento trasformò il gruppo di case attorno alla pieve di San Pietro nella attuale Villa. La famiglia Del Taia acquistò poi anche gran parte del paese di San Gusmè, di Villa a Sesta e tutto Borgo San Felice, divenendo una vera potenza fondiaria, come tante altre famiglie senesi dell’epoca.

Villa d’Arceno visse il suo massimo fulgore nell’800 quando fu acquistata dal Conte Emilio Piccolomini Clementini, che rese ancor piu’ fastosa la sua residenza ed affido’ al piu’ grande architetto dell’epoca Agostino Fantastici, la creazione dal nulla del Bosco Inglese (oggi conosciuto come Parco Romantico).
Il Fantastici lavoro’ dal 1832 al 1844 (anno della sua scomparsa) creando il lago, tutti gli edifici ancora esistenti, il grande ponte e tutta la parte boschiva.

Lo splendore antico e’ ancora presente in ogni casolare e tracce degli antichi mestieri esistono in angoli poco conosciuti: cio’ che oggi colpisce e’ la splendida armonia delle vigne, che seguono con flessibilita’ tutti movimenti delle colline e attorniano con eleganza i casolari.
Vie sterrate e sentieri si snodano fra boschi di lecci e stupefacenti viali di cipressi: chi vive in questi luoghi respira la storia e ritrova pace ed armonia grazie ad una natura da fiaba.